Clos Puy Arnaud

 

Clos Puy Arnaud ti accorgi subito che è differente. Non ha infatti château nel proprio nome e non ha un castello neanche in etichetta. Tuttavia è una delle aziende più interessanti di Bordeaux, al di fuori dai classici nomi e delle classiche zone (qui siamo nella Côte de Castillon).

Come ho scoperto Clos Puy Arnaud

Nessun social batte il tam tam del passa parola. Su cosa si basa questo tipo di comunicazione? Un trasmittente autorevole, in questo caso uno che ne sa di vino, e un ricevente attento e curioso. Per una volta il ricevente ero io, mentre il trasmittente è stato Mario Galleni. Mario è uno dei due fondatori di Teatro del Vino, uno dei più intraprendenti e originali distributori di vino in Italia. Come tutto è nato? Mario mi ha semplicemente detto: “dovresti sentirlo”. Per comprendere come lavora l’azienda ho invece utilizzato un’altra trasmittente:  Nicolas Legrand da due anni direttore tecnico di Clos Puy Arnaud.Lo vedete nella foto che segue.

L’arrivo di Thierry Valette

Per comprendere cosa sia Clos Puy Arnaud bisogna parlare del suo proprietario: Thierry Valette. Famiglia importante a livello di négociants, ma in passato anche di proprietari di châteaux. Il nonno di Thierry è stato proprietario di Château Pavie e Château Troplong-Mondot, quando Saint-Émilion e i suoi vini non avevano ancora questa grande reputazione o meglio questa costanza. Il punto tuttavia è che Thierry non è in primo luogo vignaiolo, ma artista jazz. Formazione differente qui significa avere un approccio eclettico. Probabilmente da qui, o meglio, anche da qui, arriva la scelta della biodinamica, certificata Demeter dal 2014. La data potrebbe sembrare molto recente, ma per certe cose l’approccio migliore è quello del corteggiamento, dove la conoscenza è sì lenta, ma anche intima e quindi solida. Oggi Clos Puy Arnaud ha 14 ha di cui l’80% piantato su terreni calcarei, con prevalenza di Merlot (65%), poi Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon e anche…….

Perché Clos Puy Arnaud è così diverso

“Abbiamo reimpiantato da troppo poco Castests e Mancin Noir (antiche varietà comunque comprese in un elenco che, sul finire del ‘700, elencava le 52 varietà rosse presenti a Bordeaux) per vedere che risultati danno”. Se come mi racconta Nicolas per sapere come queste varietà si sono adattate ai terreni di Clos Puy Arnaud gli chiedo come si sia adattato lui a un ‘patron’ così diverso. “Il suo intuito e la sua concentrazione sono utili a fare il vino come lo facciamo noi”. Clos Puy Arnaud, come detto, è nella zona di Castillon, per certi versi simile, specie a livello geologico, al comune con Saint-Émilion. Anche le differenze non mancano. Mi riferisco in particolare alle numerose porzioni di bosco -sarà per questo che quest’azienda ha come simbolo un albero?- un fattore che favorisce la biodiversità. Chiedendo un parere su come il terroir e nello speci0fico il suolo interagisca con il vino, ecco la risposta di Nicolas: “per me il calcare è una tipologia di suolo connessa con le parole mineralità e freschezza”. Due parole sempre associate secondo Nicolas, due caratteristiche che si ritrovano sempre nei vini di Clos Puy Arnaud, spesso caratterizzati da bassi livelli di alcol e ph.

La biodinamica per Clos Puy Arnaud

La biodinamica nella vita di questa azienda ha, come detto, una parte molto importante. Scelgo perciò di riproporvi l’idea di biodinamica di Clos Puy Arnaud, senza aggiungere altro, visto che il dibattito sulla validità o meno di questa filosofia produttiva ci porterebbe troppo lontano. “In aggiunta alle nostre capacità agronomiche e biologiche, la biodinamica è un altro strumento per coltivare le nostre piante nella maniera migliore possibile. Questo aumenta la nostra sensibilità e la nostra intuizione. La nostra iterazione con la natura è perciò sempre più precisa”. Tutto questo, e molto altro in realtà, permette poi, in cantina, di non ricorrere ad agenti esterni, come: lieviti, acido e solforosa. “Per i nostri vini vogliamo tannini moderati e modulati e crediamo che l’epoca dei Bordeaux di grande longevità sia riservata a una piccola quantità di vini”. Quest’ultimo è un punto di vista molto interessante che, secondo me, non limita i vini di Clos Puy Arnaud, anche perché invecchiano piuttosto bene, ma piuttosto offre a molti altri produttori una prospettiva differente, con vini più approcciabili e più facilmente abbinabili.

Clos Puy Arnaud in cantina

L’eclettismo di monsieur Valette lo ritroviamo anche nella scelta dei materiali in cantina. La sua natura jazz non lo porta a improvvisare, ma piuttosto a usare uno stile molto ritmato ma pacato, con fermentazioni gentili, affinché il frutto risulti vero e puro. In affinamento legno sì, ma mai solo nuovo senza dimenticare utilizzo anche di altri materiali. “L’anfora, ad esempio, svolge un ruolo molto importante, permettendo lo sviluppo dei tannini, senza avere il sapore di legno. Oltre a questo l’anfora garantisce la purezza del frutto, che è in gran parte la forza del nostro vino. È tuttavia molto interessante lavorare con certi materiali (gres, porcellana e terracotta), in quanto hanno una diversa porosità, ad esempio la ceramica, in quanto questo materiale rilascia un’energia che instaura con il vino un dialogo molto interessante”.

Clos Puy Arnaud vino

Tutto molto interessante, ma come è il vino di Clos Puy Arnaud? A direi il vero ne fanno diversi. Il secondo vino (les Ormeaux), 3 cuvée, compresa quella chiamata Amanda che non prevede l’aggiunta di solforosa aggiunta, senza dimenticare il progetto che vedrà la nascita di un bianco, da cloni di Sauvignon della Loira. Rimanendo al primo diciamo che è composto da un mix di Merlot (circa il 65%), poi Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon. Essendo l’80% delle vigne per questo vino sul plateau di Castillon abbiamo, come detto da Nicolas, una mineralità che attraversa tutto il sorso. Il frutto, anch’esso sempre bello evidente, anche dopo anni di bottiglia, non è solo quello scuro, come ci si aspetterebbe da un vino a base Merlot, ma spazia anche ad altre tipologie, regalando sempre al sorso dinamismo ed energia.

In Italia i vini di Clos Puy Arnaud sono importati in esclusiva da Teatro del Vino

Categories: Bordeaux, Château, Persone

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