Maschi vs Femmine: la storia di Pichon Baron

Château Pichon Baron, l’anima maschile di Pichon. Una battaglia dei sessi che si consuma con i dirimpettai; di là dalla strada c’è Pichon Comtesse de Lalande. In passato sono stati un tutt’uno. Tutto parte nel XVII secolo. Un mercante di vino di allora, Pierre Desmezures de Rauzan, compra alcune parcelle a Pauillac, vicino a Château Latour. La figlia le riceve in dote e si sposa con Jacques Pichon de Longueville. Ecco il nome. Per la divisione bisogna attendere che Raoul Pichon de Longueville erediti insieme al cugino adottivo, per altro anche lui battezzato Raoul, quella parte della tenuta che prenderà il nome di Pichon Baron. L’altra parte, quella di diventerà Pichon Comtesse de Lalande, va alle tre femmine della famiglia. Nel 1855 Château Pichon Baron si becca la qualifica di 2 cru, secondo la famosa classificazione di metà ‘800.

Pichon Baron oggi

Per anni l’azienda viene portata avanti dalla famiglia Boutellier. Oggi lo château è di proprietà di AXA, che si ‘assicura’ la proprietà di quest’azienda sin dal 1987. All’epoca però il vigneto di Pichon Baron contava su poco più di 30 ha oggi invece…..

Vigneto

Gli ettari in totale sono 73 (classsificati HVE3 non cercano a tutti i costi la classificazione bio). Poco meno della metà dei vigneti sono dedicati al primo vino. I terreni sono caratterizzati da argilla, ghiaia e ghiaia molto fine. Le piante, prevalenza di Cabernet Sauvignon (la percentuale crescerà visti i cambiamenti climatici sempre più evidenti), hanno una media di 45 anni di età. Il vigneto migliore di Château Pichon Baron si chiama la ‘butte’; famoso già dalla fine del ‘600. Uno dei due ‘secondi vini’ dello Château (come si legge dopo ne hanno due), chiamato les Griffons, si ricava da una parcella di 18 ha che è al confine con Château Lynch-Bages (5 cru di Pauillac).

la Cantina

Lo château ha un ché di elegante e fiabesco (risale al XIX secolo e ne potete vedere una foto degli interni scrollando in fondo alla pagina). La cantina invece è tutta solidità linee squadrate e personalità. Il gusto c’è ma è la razionalità a prendere il sopravvento, come si vede dai dettagli che ornano l’esterno, con arieti, obelischi e decori che creano un mix solidamente elegante. Totalmente interrata al momento della mia visita (autunno 2021) la stavano ulteriormente abbassando, per fare spazio alla precisione (i lavori finiranno nel 2023). Un concetto che si manifesta grazie a un maggiore utilizzo della gravità sommata a 40 serbatoi in acciaio, oltre a legno e anfore italiane, queste ultime utilizzate in prevalenza per sperimentazioni in fase di vinificazione. Il resto della ricetta dei vini di Château Pichon Baron è composta da: lieviti spontanei in base ai ceppi presenti in vigna, malolattica oggi in inox e blend in una grande vasca di cemento prima dell’affinamento. Quest’ultimo si prolunga per circa 18 mesi in legno (proveniente da 7 tonnellerie diverse), di cui 80% nuovo.

Stile primo vino e altri vini

Solo per uomini, verrebbe da direi visto uno stile che aggiunge potenza a quello già ricco di carattere imposto, in positivo s’intende, dal terroir di Pauillac. I vini di Château Pichon Baron sono potenti e minerali. I secondi vini come detto sono 2: Les Griffons e Les Tourelles. I ‘grifoni’ nascono nel 2012 con base Cabernet Sauvignon e un affinamento più breve del primo vino e con meno legno nuovo. Les Tourelles de Longueville, qui il richiamo è alle torri del castello, ha 2/3 di Merlot e affina per 1 anno in legno di cui 1/3 nuovo. Di fatto Les Tourelles è una differente interpretazione del terroir dello château mentre Les Griffons è il reale secondo vino di quest’azienda. Infine esiste anche un vino bianco dello château, prodotto in circa 2000 bottiglie, basato solo sul Sémillon.

 

Riassunto Château Pichon Baron 

 

Comune: Pauillac

secondo (second growth) secondo la classificazione del 1855

CEO: Christian Seely

Consulente esterno: Eric Boissenot

Secondo vino: Les Griffons e Les Tourelles de Longueville

Ettari vitati: 73

In vigna: Cabernet Sauvignon (65%), Merlot (30%), Cabernet Franc (3%) e Petit Verdot (2%)

le piante hanno in media 45 anni di età, 9500 piante per ettaro

 

Curiosità:

  • Nella cantina di Château Pichon Baron si producono anche i vini di Château Pibran
  • Axa ha diverse proprietà di prestigio a Bordeaux come Château Pibran appunto ma anche Suduiraut a Sauternes e Petit Village a Pomerol
  • Molti decori con teste di ariete e obelischi che abbelliscono l’esterno della cantina dello château hanno fatto pensare a richiami massonici. In realtà non c’entrano nulla tutto si deve alla creatività dell’architetto di origini sud americane

 

In Italia i vini di Château Pichon Baron: Vino & Design, Sarzi Amadé, Ghilardi Selezioni, Pellegrini, Balan

Categories: Bordeaux, Château, Pauillac

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