Ciao sono Marco Tonelli

“Robert Parker non posso, un blogger qualsiasi non voglio, sono Marco Tonelli, sono Bordeauxgraphy”

Ciao sono Marco Tonelli

Per i patiti delle bio scrivo di vino, sempre solo su carta, su numerose riviste e giornali. Le collaborazioni sono, o sono state, tante, lo spazio qui è poco. Le principali? Spirito Divino, Corriere della Sera, Gazzetta dello Sport, La Madia, Arbiter, Ferrari Magazine, Toscano Magazine.

Scrivo anche di cibo da ispettore della Guida Espresso Ristoranti da oltre 10 anni, per quella del Gambero Rosso relativamente a Pasticcerie e Bar e sono il primo Habanos Sommelier italiano. Non sono invece sommelier, dal punto di vista vino, ma ho conseguito il 3 livello Wset (qualifica legata al vino globalmente riconosciuta).

A tutto questo, da oggi, aggiungo il web, con una cosa tutta mia.

Bordeauxgraphy è uno spazio in cui condividere una mia passione. Roba vera, che ti porta via tempo, soldi ed energie. Si tratta solo di vino diranno alcuni, balle rispondo io, perché grazie al Bordeaux ho conosciuto persone, luoghi, cibi, insomma parte della mia vita professionale, ma soprattutto reale. Una in cui ho capito che il vino sarà anche vite, ma dietro quella delle persone che lo fanno o che lo condividono c’è vita.

Bordeauxgraphy vuole essere uno modo diverso con cui orientarsi a Bordeaux, sia come vino sia come luogo. Uno strumento che non guida ma accompagna, non impone ma propone, non insegna ma condivide.

Stravolgendo le parole, ma non il senso, posso riassumere Bordeauxgraphy con quello che fino agli anni ’70 era scritto sulle bottiglie di Mouton Rothschild e che lo stesso château aveva ricavato dal motto dei duchi di Rohan.

“Robert Parker non posso, un blogger qualsiasi non voglio, sono Marco Tonelli, sono Bordeauxgraphy”

Perché del Logo Bordeauxgraphy

Un po’ bottiglia Bordeaux, un po’stilografica per scrivere di vino e con il vino

Il logo è importante. Per questo sono stato sul semplice. La bottiglia non solo s’intuisce, ma si vede proprio. La forma scelta è ovviamente quella classica di una bordolese: collo stretto, spalle alte e nel petto, quindi nel mezzo, a mo’ di etichetta, il nome di questo spazio: Bordeauxgraphy, in grado di farvi orientare a Bordeaux, sia essa considerata come luogo-città da visitare oppure come vino.

In cima, al posto del tappo, un pennino. Lo scrivere a mano – così prendo ancora gli appunti quando visito un produttore – mi fa pensare di più e più a lungo.

La stilografica di Bordeauxgraphy funziona grazie al Bordeaux e a Bordeaux, da intendersi non come inchiostro, ma come fonte di riflessioni, spunti gastronomici, assaggi di vino, pezzi di storia, racconti di vite e tanto altro ancora.

La genesi del logo

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