Bordeaux: le classificazioni

A Bordeaux ci sono le appellazioni, ma anche le classificazioni. Queste ultime possono essere collegate alle prime, ma non necessariamente. Non tutti i vini prodotti nella zona di Bordeux sono soggetti a queste calssificazioni, tanto è vero che un vino può essere semplicemente sottoposto ad un appellazione essere ugualmente eccellente. Le classificazioni rispondono, tra i tanti motivi, ad un esigenza umana di dire ‘questo è meglio di quello’. La prima classificazione, in totale sono 5, risale al 1855 in occasione dell’esposizione universale di Parigi. Questa classificazione è la prima e, forse, la più importante per questo le dedicherò una pagina a parte.

Cru Artisans

 

Siamo nel Médoc e si fa riferimento a piccole aziende che appartengono ad artigiani (es. bottai). La legittimazione di questi cru si ha con la creazione di un consorzio la cui data di fondazione risale al 1989. Il criterio di selezione è quello secondo cui il manger deve essere direttamente coinvolto con il lavoro in vigna e/o in cantina. Oltre al vincolo della proprietà ‘artigiana’ per utilizzare questa dicitura le aziende debbono trovarsi in una delle 8 appellazioni del Médoc. Dal 1994 la menzione cru artisans può essere inserita in etichetta.

Cru Bourgeois

 

Tutto inizia quando i borghesi (bourgeois) cominciarono ad acquisire proprietà di qualità nella regione di Bordeaux, in particolare del Médoc. Nel 1932 i cru bourgeois vennero radunati in una lista dai mercanti che vendevano vino. Il criterio secondo cu venne stilata la lista aveva a che fare con la qualità, incrociata con il prezzo pagato al litro per quel vino. Dopo numerosi cambiamenti in rapporto alle categorie dei cru bourgeois nel 2010 si stabiliscono 3 categorie (cru bourgeois, cru bourgeois supérieur e cru bourgeois exceptionnel). Queste categorie sono assegnate di anno in anno soltanto ai vini rossi,  soltanto  a quelli prodotti in uno collocato in una delle 8 appellazioni del Médoc. Nel 2020 soltanto 14  châteaux sono stati classificati come cru bourgeois exceptionnel. In totale gli ettari che possono essere interessati da questa classificazione sono oltre 4000.

Cru Classé de Graves

 

Questa classificazione viene stabilita dall’INAO (istituto francese che stabilisce le appellazioni) nel 1953 su richiesta del sindacato della difensa dell’appellazione des Graves. I criteri di assegnazione fanno riferimento al tipo di vino e al comune. La classificazione non si può modificare e c’è soltanto un’unica categoria. Sedici cru, quindi sedici aziende, tutte appartenenti all’appellazione Aoc Pessac-Léognan alcune delle quali classificate sia per il vino bianco sia per quello rosso o soltanto per una di queste due tipologie. In totale la classificazione comprende 7 rossi, 6 bianchi e rossi e 3 bianchi. I vini che appartengono a questa classificazione sono chiamati semplicemente: Cru Classé. Château Haut Brion bianco non trova posto in questa classificazione, in quanto la produzione è troppo piccola. Tuttavia Château Haut-Brion rimane l’unica azienda che rientra in due classificazioni, quella del 1855 e questa dei Graves con il proprio vino rosso.

Classificazione Saint-Émilion

 

Approvata nella prima metà degli anni ’50. La classificazione può essere rivista ogni 10 anni, la prossima revisione prevista al momento in cui scrivo sarà nel 2022. La classificazione del 2012 censisce gli châteaux del territorio dividendoli dal basso, in quanto ad importanza, all’alto in: Saint-Émilion, Grand Cru Saint-Émilion, Premier Grand Cru Classé B (14), Premier Grand Cru Classé A (solo 4). I criteri con cui un’azienda può modificare il suo status all’interno del rancking non hanno a che fare solo con la qualità dei vini, ma anche con aspetti come rigido tracciamento della provenienza delle uve, capacità di migliorare l’enoturismo e tanto altro.

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