Château Cheval Blanc

Château Cheval Blanc produce un vino che è tra le prime tre etichette al mondo in senso assoluto. Ecco perché la panoramica su questo château di Saint-Émilion può anche finire qui.

Un purosangue e chi ci sta in sella

 

Ovviamente non vi lascio a bocca asciutta. Château Cheval Blanc è un Premier Grand Cru Classé A, la più alta posizione nella classificazione dei vini di Saint-Émilion. E’ anche molto di più, visto che la sua fama è planetaria e i prezzi che i vini di questo château spunta sono spesso più alti di quelli della riva sinistra;  termine di paragone sui prezzi raggiunti dai vini nelle varie annate. Dal 1991 Château Cheval Blanc è di proprietà di Bernard Arnault (ceo e presidente di LVMH) e della famiglia del baron Albert Frére.

 

Il campo da corsa del cavallo bianco

 

Raramente un cavallo è veloce su terreno pesante e al tempo stesso su uno leggero. Quello bianco di Château Cheval Blanc fa eccezione. Per essere davvero grandi tuttavia non ci sono regole. Ci debbono però essere disciplina e fiducia nelle proprie possibilità. Quelle di Château Cheval Blanc derivano da alcuni numeri: 3, 39 e 45. 3 sono i vitigni, 39 gli ettari e 45 le parcelle totali. Letti meglio i numeri parlano di differenze. Dei 3 vitigni il più rappresentato è il Cabernet Franc, cosa non così comune, gli ettari sono in molta parte collocati in quella zona di Saint-Émilion che si chiama Graves Saint-Émilion, le parcelle incrociano a loro volta le prime due variabili.

Per essere meglio bisogna pensare in maniera differente

 

Nonostante questi numeri la differenza dei vini di Château Cheval Blanc deriva dal ragionare in maniera differente. Ad esempio dal piantare Merlot non necessariamente su argilla,  come di solio si usa fare, per metterlo su terreni sabbiosi. A loro volta questa tipologia di suoli in qualche modo contribuisce a rallentare la maturazione di una varietà precoce come il Merlot. Questo si risolve in un surplus di acidità che di solito il merlot non ha. Non voglio entrare sul tecnico. Tuttavia il risultato di questo pensare differente porta i vini di Château Cheval Blanc ad manifestare un sapore non solo molto Saint-Emilion e molto Graves di Saint-Émilion, ma soprattutto  ‘ sapere’ più di ogni altra cosa di Cheval Blanc. Difficile da comprendere? Andiamo passo passo……

La cantina? Fuori design, dentro un disegno preciso

 

L’attuale cantina di Château Cheval Blanc vede la luce nel 2011. La disegna Christian de Portzamparc, uno che vinto il premio Pritzker; l’equivalente del nobel degli architetti. Come è? Bella, flessuosa, discreta, perché cerca volutamente il rispetto del luogo, anche visivamente. All’interno 52 serbatoi in cemento con capacità che vanno da 20 a 110 ettolitri. La durezza del cemento, qui utilizzato per la vinificazione sin dal 1966, si mescola alla flessuosità curvy della forma dei serbatoi, fatti così scelti per questioni di gestione del cappello in fase di fermentazione. Il resto della ricetta è semplice. No macerazione a freddo, lievito selezionato dal proprio vigneto, partenza di fermentazione molto slow, specie in fatto di temperature così mantenere sapori e tannino sotto controllo. Non aggiungono vin de presse, solitamente molto tannico, perché potrebbe rovinare l’equilibrio specie dal punto di vista degli aromi. Poi l’affinamento. Solo legno francese, proviene da 6 differenti tonnellerie, solo nuovo, per un massimo 16/18 mesi.

Il piccolo cavallo di Château Cheval Blanc

Il secondo vino, Petit Cheval (Saint-Émilion Grand Cru) in italiano sarebbe puledro, è fatto alla stessa maniera. Allora che differenza c’è? Calma. Prima vi voglio dire che la gamma dei vini di Château Cheval Blanc prevede -e ci mancherebbe con quel nome e quel colore- un vino bianco. Il Petit Cheval Blanc è prodotto con solo Sauvignon Blanc. Si è deciso tuttavia di aggiungere un po’ di Sémillon dall’annata 2018.

Stile di Cheval Blanc e di Petit Cheval

 

La qualità? Chi se ne frega. Qui si mira in alto, all’eccellenza e ancora più su. Pensando in maniera diversa il vino risulta differente da tutto il resto della produzione dei vini di Saint-Émilion. Certo sono costosi, noti, premiati, ma soprattutto sono unici. Per questo alla fine il prezzo è importante, ma non più del godimento, dello stupore dell’assaggio e della tenuta nel tempo. A questo si aggiunge la godibili da subito. Anche il primo vino di Château Cheval Blanc è, da subito spettacolare, cosa non facile per un Bordeaux. Capitolo Petit Cheval. Questa etichetta non va considerata in chiave gerarchica, ma pensandola piuttosto come una differente espressione di una stessa annata, anche perché l’iter produttivo è lo stesso del primo vino. Dentro non ci finiscono le piante più giovani, ma quelle che rimangono fuori dalla ‘ricetta’ del Grand Vin. Quale criterio usano? Ne usano due la memoria e il palato. Pensate che ad esempio Questo nel 2015 non è stato prodotto il Petit Cheval, tanto era eccellente la raccolta che di filato è andata tutta nel primo vino.

 

Château Cheval Blanc

Saint-Émilion

Premier Grand Cru Classé A secondo la classificazione dei vini di Saint Émilion

Consulente esterno: /

Ceo di Cheval Blanc: Pierre Lurton

Direttore tecnico: Pierre-Olivier Clouet

Secondo vino: Petit Cheval

Ettari Vitati: 39

In vigna: 52% Cabernet Franc, 43% Merlot, 5% Cabernet Sauvignon. La media di età delle piante è di 30/40 anni ma ci sono anche piante che hanno quasi un secolo di età.

In Italia è importato da: BalanSarzi AmadéVino & DesignPellegrini spaCuzziol Grandi Vini

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