Château Marquis d’Alesme
Nel centro di Margaux un’azienda per anni un po’ in ombra ma che ha ritrovato slancio grazie a una proprietà giovane, con un twist orientale e tutta al femminile.
Tracce dell’azienda cominciano nel 1500. Il nome attuale deriva da un vecchio proprietario, tale Bekker. Poi un periodo di ombra in cui la sua fortuna sarà legata a quella di Château Lascombes. Poi subentrano gli Zuger, imparentati con il ramo che porta lo stesso cognome e che ha la proprietà di Château Malescot Saint-Exupery. Non si interessano molto all’azienda tanto che decidono di vendere i vigneti alla famiglia Perrodo. Quindi qui non abbiamo uno château vero e proprio, o meglio, esiste ma non è legato oggi al brand Château Marquis d’Alesme.
Dal 2016 certificato biologico. I punti in cui si concentra sono due: uno a fianco dello château al confine con Château Margaux e l’atro nei pressi di Château Labegorge, quest’ultimo sempre di proprietà della famiglia Perrodo. La conformazione geologica dei vigneti di Château Marquis d’Alesme è composta in prevalenza da argilla e ghiaia, con alcune lenti di marna e calcare. La densità delle piante è di 10000 per ettaro, la loro età media si aggira sui 30 anni. Le più vecchie hanno circa 45 anni.
Molto razionale e con un’estetica che mescola eleganza italiana, specie all’esterno, e decoro orientale, specie all’interno. Ogni stanza dedicata alla produzione è decorata con motivi che ricordano gli elementi come: terra (montagna), aria (nuvole) e acqua (onda). Tornando alla produzione la malolattica è solitamente svolta metà in serbatoio e per metà in barriques. L’affinamento è, di media, di 18 mesi, ricorrendo al 50% di legno nuovo.
Dal 2009 in avanti
Comune: Margaux
Terzi Cru
Proprietà: famiglia Perrodo
Secondo vino: ///
Ettari vitati: 15 ha
In vigna: 63% Cabernet Sauvignon, 30%Merlot, 5% Cabernet Franc, 2% Petit Verdot
In Italia i vini di Château Tertre Roteboeuf sono distribuiti da Sarzi Amadé
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