Château Cheval Blanc vino

Marzo 8, 2021.Marco Tonelli.1 Like.0 Comments

Château Cheval Blanc vino

 

Château Cheval Blanc 2012

94+/100

97/100 in abbinamento

 

Château Cheval Blanc 2009

96+/100

99/100 in abbinamento

 

 

Comune Saint-Émilion

 

Uvaggio: 52% Cabernet Franc, 43% Merlot, 5% Cabernet Sauvignon. La media di età delle piante è di 30/40 anni, ma ci sono anche piante che hanno quasi un secolo di età.

 

Vinificazione: serbatoi di cemento di diverse capacità

 

Affinamento: solo legno di rovere francese di 6 tonnellerie differenti. 16/18 mesi in legno, sempre interamente nuovo.

Abbinamento: faraona arrosto cucinata da Vicolo Colombina

Abbinamento Château Cheval Blanc vino

La faraona arrosto oggetto dell’abbinamento con il vino di Château Cheval Blanc è quella preparata dalla Trattoria Vicolo Colombina. Siamo in centro a Bologna a fianco della basilica di San Petronio, la quarta chiesa più grande d’Italia. Qui in una via che porta il nome del locale si trova una delle migliori trattorie contemporanea della città. L’attualità non sta negli arredi moderni, nella carta dei vini di ricerca, anche se tutto fa, ma nel fatto di far riscoprire, con curiosità, non tanto le ricette del territorio ma quelle che realmente rientrano in questa categoria: quelle di mamme e nonne. Caposaldi del gusto di ognuno che qui trovano attualità, grazie a tecnica, attenzione alle cotture e ai grassi, ma senza perdere nulla in fatto di gusto. Da questa semplicità, solo in apparenza uguale a sé stessa, nasce la faraona arrosto del Vicolo Colombina. Un piatto di casa, che ritrova la gioia della condivisione visto che la faraona è presentata intera per 4 persone, arrostita semplicemente e lentamente con aglio e odori (così si chiamano e Bologna le erbe aromatiche). Il bello è qui di pescare pezzi diversi, ognuno dalla consistenza differente e quindi unica, come unico è l’abbinamento con il primo vino di Château Cheval Blanc

Se fosse…..

 

Se il primo vino di Château Cheval Blanc fosse qualcosa di altro dal vino, sarebbe: una borsa di Louis Vuitton. Non tanto quelle con il classico monogramma, ma quelle nuove o per meglio dire meno classiche. Quelle che, per intenderci, affondano la propria legittimazione nella ricerca della materia prima, aspetto che ha dato tanto prestigio al marchio, combinandola, anno dopo anno collezione dopo collezione, in maniera sempre differente. Una riscoperta delle proprie origini attraverso forme e colori diversi, che attualizzano, rinfrescandole, le radici di un albero i cui frutti sono caratterizzati da stile e distinzione.

Annate Château Cheval Blanc vino

2012: annata mite, con esplosione di caldo in estate. Qualche parallelismo con l’annata 2000. Il vino è molto potente. Le sensazioni tuttavia non si accavallano, rimanendo ben scandite e piuttosto coerenti tra naso e bocca. Le note più ricorrenti sono frutto dark, liquirizia, tamarindo, una punta verde/dolce di rabarbaro, oltre a spezie dolci (anice stellato) e piccanti (cannella). Tannino evidente ma mai coprente. Tanta complessità non copre la faraona, che è carne di carattere, specie se consumata dopo averla abbondantemente irrorata con il suo fondo che al Vicolo Colombina ti servono a parte.

 

2009: annata eccellente, vino eccellente e piatto eccellente. Uno dei pochi casi, secondo me, dove le qualità si sommano invece di accavallarsi. Il vino ha molto frutto, compresa una sferzante nota agrumata. In bocca questa parte si mescola con note mentolate e alcune dolcezze speziate ricche di dettagli; su tutte anice stellato. Il tannino carezza, ma con mano ferma. L’abbinamento con la faraona convince perché il vino ha carattere, ma garbo.

 

In Italia i vini di Château Cheval Blanc sono importati da: Cuzziol Grandivini, Pellegrini spa e Sarzi Amadè.

Curiosità Château Cheval Blanc vino e Vicolo Colombina

 

Il secondo vino di Château Cheval Blanc, il Petit Cheval viene prodotto per la prima volta nel 1988. La scelta è quella di dedicare a questo vino tutto quello che non finisce con il primo. Potrebbe quindi accadere che un anno non esca il primo vino, ma vanga prodotto solamente il Petit Cheval. Potrebbe capitare anche viceversa, quindi solo primo vino, come accaduto nel 2015. Chi dice che i secondi vini di Bordeaux non sappiano reggere il tempo, ecco una degustazione flash del Petit Cheval 1989. Un vino che nel 2021 esprime toni di tamarindo, di cuoio, di sangue.

 

La trattoria Vicolo Colombina riprende la tradizione bolognese di casa. Una che non stanca mai sia il turista sia il bolognese, specie con la penuria di nonne e mamme che cucinano davvero. La tradizione degli arrosti qui, al di là dei gusti personali, è ideale per il vino, anche per una certa affinità che potremmo definire ‘concettuale’: una cosa in mezzo da dividere con gli altri, poco importa se solida o liquida. In questa Trattoria non ci sono Bordeaux. Tuttavia se all’atto di prenotazione chiedete con gentilezza, probabilmente potrete portare una bottiglia di Château Cheval Blanc, per provare l’abbinamento.

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