Château Montrose

Secondo Cru da Saint-Estèphe. Roba grossa, quindi. I motivi? tanti. Château Montrose è una delle aziende meglio posizionate di Saint-Estèphe e forse addirittura dell’intero Médoc. Il corpo di vigne dell’azienda, siamo poco sotto i 100 ha, è praticamente, cosa rara da queste parti, tutto attorno alle cantine dell’azienda. L’azienda dedica circa il 40% delle proprie uve, prevalenza va al Cabernet Sauvignon, al primo vino, quello di cui vi to per parlare.

Annata 1975

Prima di tutto l’annata. Il 1975 è stata una delle migliori 3 annate della decade che inizia con il 1970, la migliore del decennio. Già perché se la 1975 è molto buona a Pauillac, Saint-Julien e, a destra, a Pomerol, lo stesso non  può dirsi di Saint-Estèphe. La 1975 pur non essendo abbondante ha avuto un con ciclo vegetativo moooooolto lungo. Caldo giusto ma temporali e quindi tanta acqua in alcune zone.

Château Montrose 1975

Solitamente i vini di Château Montrose sono muscolari. Qui, dopo 46 anni, il registo è quello di nitidezza, ma di grande delicatezza. Aperto 5 ore prima di essere consumato, ma dencater free. Delicatezza mezza bellezza quindi? Sì anche perché l’attenzione, tirata in ballo dal vino, permette di cogliere sfumature di un vino che durante il consumo rimane mutevole ma non capriccioso ma più che altro ancora vivo.  Partenza ‘vampiresca‘ in bocca, tutta sangue e poco frutto. Il frutto qui sa di amarena e prende sempre più il sopravvento insieme a sapori più morbidi con qualche sprazzo di pesca gialla e poi ancora tabacco. Quello ancora spento, molto aromatico e senza fumo. La sensazione lievemente affumicata invece la porta sul finale di sorso una nota d’incenso, nuovamente molto delicata. Per chi preferisce il punteggio a Château Montrose 1975 direi 92+/100. Dargli di più perché si tratta di un grande château? Credo che il punteggio sia giusto anche perché qualche passaggio a vuoto durante il  sorso si avverte e anche perché i profumi sono addirittura più sfumati della bocca pur avendo in comune con il sorso la stessa sequenzialità. Con il pesce ci potrebbe stare eccome, meglio ancora con dei crostacei arrosto, dove la dolcezza di una mazzancolla o di un astice fa il paio con l’acidità del vino e con il suo corpo mai massiccio. Preferite la carne? sempre arrosto ma forse la scelta migliore è quella di un agnello dal sapore tipico ma non troppo strong.

Categories: Bordeaux, Bordeaux vino

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