Château d’Yquem nuova annata 2019

 

Anteprima di Château d’Yquem 2019 e nuova annata del vino secco sempre prodotto dallo château chiamato Y (si pronuncia letteralmente Igrech) di cui vi parlerò a breve. Da anni Château d’Yquem non fa più l’anteprima dei vini di bordeaux. Che cosa è? Ne potete leggere qui. La presentazione della nova annata di Château d’Yquem (di solito esce ogni 3-4 anni) è stata guidata da Lorenzo Pasquini che avevo già incontrato qui, ma che da un paio di anni, è il direttore operativo di Château d’Yquem. Della serie come diceva la Ciccone: Italians do it better.

Annata 2019

 

La 2019 parte con primavera fresca ma asciutta, poi caldo fino ai primi di agosto poi caldo secco fino alla vendemmia cominciata con il Sauvignon Blanc all’inizio di ottobre. Poi grandi corse per raccogliere il Sémillon in una condizione di forti e ripetute piogge. La cura umana, che in parte giustifica il prezzo elevato del vino, è totale. Pensate che per fare questo vino 200 raccoglitori si dedicano alle parcelle di Sémillon facendo anche 10 passaggi durante vendemmia, in alcuni casi raccogliendo solo pochi acini per volta.

 

Sauvignon Blanc

 

Percentualmente inferiore rispetto al Sémillon nell’annata 2019 il Sauvignon Blanc è stato molto impiegato (la più alta percentuale di Sauvignon Blanc di tutti i tempi), rispetto al classico 20% di un’annata che potremmo definire classica. Questo non cambia l’impronta di Yquem, ma per certi versi ne asseconda l’annata, riuscendo maggiormente a valorizzarne il carattere aromatico. Questo fa sì che il vino possa perlustrare anche quei territori gastronomici e di abbinamento che fino ad alcuni anni fa a Yquem sembravano se non proprio preclusi, almeno molto lontani.

Château d’Yquem 2019: pareri e abbinamenti

 

Le note le lascio per dopo anche perché quello che qui è interessante è che il vino, anche se giovanissimo, è molto godibile. Non gli serve aspettare per piacere e non gli serve neanche quello stratagemma della temperatura di servizio bassa che spesso si utilizza per limitarne la potenza del vino, con il rischio poi di appiattirlo. Aperta infine agli abbinamenti che vanno, secondo me, oltre i frutti di mare, il pollo della domenica (abbinamento bordolese classico con questo vino). Tutto per gettarsi in un ‘piatto’ di nuove opportunità gastronomiche che non sono più ‘grandi speranze’ ma grandi realtà. Penserei a piatti speziati, anche questi un po’ già visti, ma anche preparazioni a base di bottarga. Questa 2019 permette a Yquem di uscire dal fine pasto e anche dal vincolo di fare vini solo da invecchiamento.

 

Château d’Yquem 2019: degustazione

 

Delicato al naso dove in questa fase prevalgono i fiori, agrumi specie dolci, poco miele e una speziatura controllata e non troppo ricca. La percentuale alta di Sauvignon garantisce succosità fruttata e allungo durante il post assaggio. La struttura c’è ma non aspettatevi muscolo e opulenza, ma piuttosto una controllata eleganza che rimarrà tale anche dopo decenni di bottiglia. Durata nel tempo come per tutti i vini di Château d’Yquem da record, non perdendo mai una virgola rispetto alla classe.

VOTO: sarà un caso, in realtà no, ma qui si vola sempre alto 96/100

 

 

14,4%, 138 gr/litro di zuccheri residui

Un grazie particolare a Lorenzo Pasquini e Luca Cuzziol di Cuzziol GrandiVini per la degustazione

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