Château Lafon Rochet vino

Giugno 7, 2022.Marco Tonelli.1 Like.0 Comments

Château Lafon Rochet vino

 

Uvaggio: 59% Cabernet Sauvignon, 37% Merlot, Petit Verdot e Cabernet Franc

 

Annate Château Lafon Rochet: 2011, 1996

 

Punteggi:

 

2011 90+/100

1996 92/100

 

Nota distintiva: /

 

Abbinamento:

 

Carne di manzo. Il taglio lo scegliete voi, ma la cottura va fatta sulla brace. La semplicità della preparazione, solo apparente perché selezione della carne e l’attenzione nella cottura richiedono competenza, meritano un vino diretto, molto godibile sia che si voglia aprire un’annata giovane sia che si desideri abbinare un’annata vecchia. Château Lafon Rochet risulta convincente in entrambi i casi. Un paio di consigli per mangiare carne alla brace? A Bordeaux sicuramente la Tupina e in Italia la griglia di Varrone e l’Osteria Mirasole.

Cosa sarebbe se non fosse un vino……

 

Il colore giallo. Non solo perché il colore distintivo dell’etichetta e dello château, come potete leggere qui. Il giallo tuttavia è anche un colore luminoso, aperto, come del resto il vino in questione. Il giallo infine è un colore primario quindi fondamentale. Il vino? Lo stesso, specie se dovete far assaggiare un bordeaux per la prima volta a qualcuno. In quel caso Château Lafon Rochet sarà un ottimo punto di partenza, e non solo, per comprendere cosa sia un bordeaux.

 

Château Lafon Rochet 2011

 

Profumi nitidi e molto vividi. La chiarezza di ‘lettura’ di questo vino si manifesta già dal bouquet. Al naso dominano le bacche. Sia quelle più morbide come mora e mirtillo sia quelle più succose come ribes e lampone. Completano il naso quelle sensazioni balsamiche di eucalipto che in bocca si fanno più intense, assomigliando quasi a sensazioni legate all’alloro e al rosmarino. Tannino presente, ma non abbondante.

 

 

Château Lafon Rochet 1996

 

Stappato nel 2022. Apertura 5 minuti prima dell’assaggio. Praticamente il blend è quello segnalato qualche riga più in alto. Per la precisione la quota del Cabernet Sauvignon qui è al 56%. Naso e bocca sono molto simili sin da subito, nonostante il poco tempo dedicato alla ‘respirazione del vino dopo l’apertura’. Frutto scuro, piccolo, maturo, a tratti dolce. Ancora una nota dolce e speziata in parte riconducibile al legno che, grazie all’ossigenazione, assomiglia quasi all’anice stellato. Tannino in disparte, ma non  ancora del tutto evaporato.

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