Vieux Château Certan

 

Vieux Château Certan ostico da pronunciare, facile da ricordare tra i grandi di Pomerol. Spesso abbreviato con VCC, nel nome di quest’azienda c’è già tutto. Vieux sta per vecchio, visto che questo château è uno dei più antichi della denominazione (XVI secolo). Certan invece si deve probabilmente ad una mappa che individuava il sito dove ancora sorge lo château. Anticamente si faceva riferimento a Sertan, nel tempo poi trasformatosi in Certan, luogo molto prestigioso a Pomerol come testimoniano altri châteaux della zona (es. Château Certan de May).

Storia Vieux Château Certan

 

La storia di questo château è sicuramente più semplice del suo nome. Poche famiglie si sono avvicendate alla sua guida. La famiglia Demay lo fonda, i de Bousquet lo fanno proliferare. Dal 1924 ad oggi lo possiedono, di nuovo migliorandolo sotto diversi aspetti, i Thienpont (oggi siamo alla 4° generazione).

Vigneto

 

14-1-23. Questa la combinazione di quella cassaforte ideale che apre al segreto della qualità -altissima- dei vini di Vieux Château Certan. 14 sono gli ettari. Non si tratta di quantità ma di qualità, visto che quasi tutti sono sul plateau di Pomerol. Il numero 1 invece fa riferimento al fatto che le parcelle aziendali si trovano in un blocco solo. Avere tutti i vigneti praticamente sul plateau di Pomerol significa garantire al Merlot l’habitat migliore per dar vita a vini, mai meno che eccellenti. 23 infine sono le parcelle. La più lontana è composta da 1 ettaro vicino a château Le Pin. I terreni su cui soggiornano le viti dello château sono per 1/3 argillosi, per 1/3 argillosi e ghiaiosi e per 1/3 a prevalenza ghiaiosa. La qualità dell’argilla qui è composta in prevalenza da quella bluastra del plateau di Pomerol, ma anche da una seconda varietà dal colore rossastro (le diversità cromatiche dipendono dalla varietà di minerali presenti). La varietà più presente negli ettari aziendali è, come detto, il Merlot (65%), completato da Cabernet Franc (30%) e da un 5% Cabernet Sauvignon. Probabilmente la presenza di quest’ultima varietà potrebbe essere in parte giustificata dal fatto che in una parte dei terreni aziendali sia presente una più corposa quantità di ghiaia. La media di età delle piante si aggira sui 55 anni. La parcella più vecchia, trattasi di Merlot, risale tuttavia agli anni ’30. La cura del vigneto non passa da certificazioni, ma comunque dall’utilizzo di oltre la metà di prodotti bio. A questo va aggiunta la lunga conoscenza della famiglia Thienpont con le proprie piante. Conoscere la tendenza delle piante e le loro reazioni ad eventi estremi (siccità, infezioni), permette di limitare al minimo gli interventi umani di correzione (trattamenti & co.).

Cantina

 

Semplice, collocata proprio dietro lo château. Come si compone? Dopo la classica zona di conferimento delle uve, la sala successiva ospita i grandi serbatoi, legno e acciaio, utilizzati per la fermentazione. Qui il processo di trasformazione delle uve procede con temperature mai troppo alte, qualche rimontaggio specie all’inizio -la volontà qui non è certo quella di estrarre- e poi malolattica in barrique. Realizzarla in legno piccolo costa più attenzione, ogni lotto va controllato, ma il gusto finale paga l’accuratezza. Il blend viene realizzato a marzo. Il legno, specie quello utilizzato in affinamento, è stato oggetto di numerosi cambiamenti. Non si tratta di tonnellerie, sempre 2, ma della percentuale di legno nuovo. Da totalmente nuovo a partire dal 2008, hanno ridotto all’80%. La volontà tuttavia è quella di tagliare ancora di più la quota di barriques nuove con una percentuale che, probabilmente, si assesterà attorno al 65%.

Stile Grand Vin

 

La parola che meglio riassume lo stile del vino dello château è: equilibrio. Certo il Merlot la fa da padrone (sempre evidente il mirtillo fresco), ma anche la nota verde, qui quasi floreale, del Cabernet Sauvignon si sente. In gioventù non manca un ricco dettaglio floreale che va dalla viola a quella sensazione che ricorda il geranio. Con alcuni anni sulle spalle, almeno 5, compaiono note di legno di cedro e cacao. Con parecchi anni di bottiglia una sensazione che ho riscontrato spesso, specie in annate pre 2000, è quella tonalità, un po’ selvatica, che richiama la cacciagione da piuma.

 

Secondo Vino

 

Il secondo vino di Vieux Château Certan si chiama: la Gravette de Certan. Questo, di fatto, è il nome di una specifica parcella, una delle 23 che compongono i terreni aziendali. Di fatto il vino viene realizzato, solitamente da piante giovani, con quello che non rientra nel blend del Grand Vin.

 

Annate

 

 Migliori: 1982, 1995, 1998, 2005, 2006, 2009, 2010, 2015, 2016, 2019, 2020, 2021

 

Sottovalutate: 1971, 2001, 2004, 2006, 2012

Curiosità

 

  • Oggi la famiglia Thienpont è alla guida dello château da ben 4 generazioni

 

 

Riassunto Vieux Château Certan

 

 

 

Comune: Pomerol

No classificazione

Proprietà: Thienpont in particolare Giullaume

Consulente esterno: nessuno

Secondo vino: Gravette de Certan

Ettari vitati: 14

In vigna: 65% Merlot, 30% Cabernet Franc, 5% Cabernet Sauvignon

 

La famiglia Thienpont possiede una parte di château Le Pin

 

Vieux Château Certan è distribuito in Italia da: Balan, Ghilardi Selezioni, Pellegrini, Sarzi Amadé, Qualità Club

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