Château Haut-Batailley
Un antico terroir di Pauillac per questo château, valutato dalla classificazione del 1855 come 5 cru. A Château Haut-Batailley non manca davvero nulla per fare grandi vini, eccetto lo château.
Un antico terroir di Pauillac per questo château, valutato dalla classificazione del 1855 come 5 cru. A Château Haut-Batailley non manca davvero nulla per fare grandi vini, eccetto lo château.
Il fatto che qui manchi uno château nel senso più classico del termine, lo si deve alla storia di quest’azienda e del territorio su cui nasce. Haut-Batailley deriva da Batailley. La radice guerresca del nome (battaglia) si deve al fatto che qui si è svolta realmente una battaglia. Tuttavia Château Haut-Batailley è di fatto una costola di Château Batailley, azienda da cui si stacca negli anni ’40 del secolo scorso. Per utilizzare i vigneti con la denominazione Pauillac viene chiesta una deroga. Siccome i terreni sono equiparati a quelli di Château Batailley ed essendo questi ultimi classificati come quinto cru, anche quelli del neonato Haut-Batailley godono dello stesso grado. Dopo un periodo in cui i proprietari sono i membri della famiglia Borie, nel 2017 la proprietà viene ceduta alla famiglia Cazes (Château Lynch-Bages). Al momento dell’acquisto vengono coltivati molti meno ettari di quelli disponibili all’interno della denominazione Pauillac. La famiglia Cazes decide perciò d’intraprendere un meticoloso lavoro di mappatura dei terreni, così da avere più ettari disponibili per la coltivazione.
In totale Château Haut-Batailley può vantare oggi 41 ha di terreno sotto la denominazione Pauillac Aoc. Il corpo aziendale si può dividere in 3 grandi parti. Una vicino alla cantina confinante con vigneti di Saint Julien, un’altra vicino a vigneti da cui si ricava il secondo vino di Château Latour, la terza, chiamata les Becades, è collocata sul plateau da cui derivano molti dei migliori vini della denominazione. Molte delle parcelle di questo château sono dominate dalla Tour d’Aspic, uno dei punti d’interesse più famosi di Pauillac. La qualità geologica dei terreni di Château Haut-Batailley è composta terreni ghiaiosi, talvolta più o meno profondi, che sormontano un sottosuolo generalmente argilloso. Vista l’intensa, ma recente, attività di mappatura dei terreni ad oggi è difficile valutare precisamente non solo gli ettari vitati ma anche la ripartizione varietale. Essendo a Pauillac la prevalenza sarà sicuramente affidata al Cabernet Sauvignon. In via generale posso dire che le piante hanno quasi 50 anni di media e che il Cabernet Sauvignon in vigna si aggira sul 70% del totale, seguito da Merlot e da una piccola (5%?) porzione di Cabernet Franc. Probabilmente verrà introdotta anche una piccola parcella di Petit Verdot, da selezione massale di Château Lynch-Bages. Per il momento in vigna vengono utilizzati il 75% di prodotti bio. Tuttavia lo château non cerca, per ora, alcuna certificazione.
Per ora ha le stesse dimensioni del 2006, ma non si escludono lavori di ampliamento visto che gli ettari vitati aumenteranno. Il cambio di proprietà ha portato qui un team dedicato e non semplicemente il know how di Lynch-Bages. Questo permette a Château Haut-Batailley di avere non solo una propria autonomia di risorse, ma per certi versi anche concettuale. Ad oggi in vinificazione utilizzano acciaio, utilizzato in fermentazione e per la malolattica. L’affinamento è effettuato in barrique, di 5 bottai diversi. La durata si prolunga per circa 15 mesi e la percentuale di legno nuovo impiegato si aggira tra il 60 e il 70%. Per il momento nessun esperimento con altri materiali e/o anfore sia in vinificazione sia in affinamento.
Cambiato e cambierà parecchio. Questa perciò è una parte del report sull’azienda che probabilmente andrà aggiornata al termine del processo di cambiamento che interessa le parcelle e il loro reimpianto. In linea generale possiamo dire che il grand vin di Château Haut-Batailley ha un’impronta muscolosa, frutto nero e rosso in bella evidenza entro i primi 12/15 anni di vita, ma poi l’annata fa il suo, con una sensazione sempre piuttosto evidente che si potrebbe ricondurre alla menta. Tannino sempre piuttosto abbondante.
Il secondo vino esiste solo dal 2017 in avanti. Il suo nome? Verso. Il concetto che guida la realizzazione di questa etichetta si basa sull’età delle piante, di solito si utilizzano quelle più giovani, anche se il blend è messo a punto solo in base all’assaggio.
Annate migliori: 1982, 1990, 2005, 2009, 2010, 2015, 2016, 2019, 2020
Annate sottovalutate: 2003, 2017, 2021
La torre d’Aspic che domina le parcelle dello château ha una storia molto singolare, specie in rapporto con la famiglia Cazes, gli attuali proprietari. I terreni attorno alla torre furono dedicati alla vite da madame Avernous. Jean Michel Cazes, padre dell’attuale proprietario di Château Haut-Batailley, in passato acquistò l’azienda chiamata Haut Bages Avernous, realtà che poi diede, per anni, il proprio nome al secondo vino di Châteayu Lynch-Bages.
Château Haut Batailley non ha un vero e proprio château ma una struttura che ospita la cantina. Da quando lo château appartiene alla famiglia Cazes hanno deciso di verniciare parti della struttura di modo che, anche da lontano, si potesse notare l’azienda. Sulla tabella colori tuttavia, probabilmente un errore tra nome e sfumatura sulla tabella colori, è stato scelto il ‘rosso samba’. Il risultato sulle pareti della costruzione è tuttavia una sfumatura che assomiglia di più al rosa.
Comune: Pauillac
5 cru classificazione 1855
Proprietà: famiglia Cazes
Secondo vino: Verso
Ettari vitati: 22 ha
In vigna: nel 2023 70% Cabernet Sauvignon, 25% Merlot e 5% Cabernet Franc
La famiglia Cazes possiede anche Château Lynch-Bages
Château Haut Batailley in Italia è distribuito da: Pellegrini e Divinport
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