Château Pontet-Canet

 

Il nome Pontet fa riferimento a de Pontet, governatore del Médoc e proprietario di questo château che poi verrà classificato nel 1855 come quinto cru. Canet, invece, è il luogo su cui sorge questo château di Pauillac.

 

 

Storia

La data di nascita di quest’azienda è datata 1781. 100 anni dopo la classificazione viene acquistato dalla famiglia Cruse. Assieme ai Cruse per completare la storia dell’azienda bisogna ricordare Charles Skawinski: uno dei manager di châteaux più rivoluzionario in assoluto. Charles comprende infatti il significato, e i vantaggi, di vinificare per gravità. Nel 1975 lo château passa alla famiglia Tesseron, ancora gli attuali proprietari, da sempre coinvolti nel mercato dei Cognac. Contrariamente a quanto accade in altre aziende di Bordeaux, i Tesseron abitano all’interno dello château.

Vigneto

 

I vicini di casa sono illustri: Mouton e Lafite. La terra è buona e grande, visto che in totale Pontet-Canet può vantare 81 ha di vigneto. La decisione più rivoluzionaria che tuttavia compiono rispetto al vigneto è quello di passare al biodinamico su tutti gli ettari, come detto non pochi, a partire dal 2010. Château Pontet-Canet è la prima azienda del Médoc ad avere su tutto il vigneto la doppia certificazione: biologica e biodinamica. Il cambiamento verso un vigneto biodinamico ha una gestazione lunga (2004), fatta di esperimenti, fallimenti, ma anche tanta consapevolezza. Essendo a Pauillac la prevalenza percentuale va al Cabernet Sauvignon, piantato su ghiaia e sabbia, seguito da Merlot (22%) che ‘dimora’ invece su calcare e argilla. Completano il ‘vigneto’ aziendale un 6% tra Cabernet Franc e Petit Verdot. Le piante più vecchie hanno 90 anni di età. La media invece è di 50 anni. In alcuni casi qui utilizzano l’antico sistema de la complantation ovvero il lasciare mescolate tra loro piante giovani e meno giovani. La densità delle viti è oggi di 10000 piante per ettaro. La gestione del vigneto grazie alla biodinamica utilizza preparati e tisane, totalmente autoprodotte, per nutrire o riequilibrare i terreni. A questo si affianca l’utilizzo di cavalli per il lavoro tra i filari. In situazioni limite, ad esempio infezioni fungine, Château Pontet-Canet utilizza trattori leggeri, in quanto l’azienda è molto estesa e in questi casi la tempestività è la cosa più importante per evitare che il raccolto vada perso. In vendemmia utilizzano oltre 200 persone specializzate, che raccolgono le uve in cassette da 7 Kg ciascuna, così da lasciare intatti i singoli acini.

Tisane

 

Capitolo a parte sono le tisane con cui nutrire i terreni. Sono preparate in locali appositi. Queste preparazioni che mescolano, fiori, erbe e piante di diversi tipi, sono effettuate ‘a caldo’. La successiva fase di dinamizzazione prima dell’utilizzo in vigneto, alle volte può impiegare anche 1 ora.

Cantina

L’azienda negli anni si è dotata anche di artigiani (carpentieri, imbianchini ecc…) che si occupano costantemente dei locali della cantina. Appena arrivate in cantina i grappoli vengono selezionati. Qui si preferisce l’esame dell’occhio umano a quello della tecnologia. Il primo vino dello château si giova del 95% della produzione del vigneto e viene realizzato grazie a un mix di materiali. Molto spesso è la grandezza della parcella vendemmiata a determinare l’utilizzo di un recipiente particolare. Acciaio (sin dal 1970) ma anche cemento, ottenuto anche grazie all’impiego di sabbia locale e canapa, sono i serbatoi (diverse capacità) più utilizzati. Il legno c’è ma, per scelta, è sempre di dimensioni piuttosto contenute (es uova in legno di quercia). Il blend per il primo vino viene effettuato alla fine dell’affinamento. La fase dell’elevage viene realizzata in anfora (35%), legno sia nuovo (50%) sia di secondo passaggio (15%). La durata dell’affinamento va dai 16 ai 18 mesi, a seconda dell’annata.

Stile del Grand Vin di Château Pontet-Canet

Migliorato costantemente a partire da metà anni ’80. Dal 2005 in avanti si può affermare che il primo vino dello château può vantare la stessa qualità di un secondo cru. Sempre grande energia e succosità di frutto scuro, accompagnato da sensazioni di erbe aromatiche e officinali.

Secondo vino Château Pontet-Canet

 

Si chiama Hauts de Pontet. Nasce a inizio anni ’80.

 

Annate migliori: 1989, 2000, 2003, 2005, 2008, 2009, 2010, 2015, 2016, 2018, 2019, 2020, 2021

 

Annate sottovalutate: 2008, 2014, 2017, 2021

Riassunto Château Pontet-Canet

 

Comune: Pauillac

5 cru classificazione 1855

Proprietà: famiglia Tesseron

Secondo vino: Hauts de Pontet

Ettari vitati: 81 ha

In vigna: 62% Cabernet Sauvignon, 22% Merlot, 6% Cabernet Franc e Petit Verdot

 

La famiglia Tesseron possiede anche Pym Rae in Napa Valley

 

 

Château Pontet-Canet in Italia è distribuito da: Divinport, Balan, Cuzziol Grandivini, Ghilardi Selezioni, Sarzi Amadé, Pellegrini

Add comment

Tutti i diritti sono riservati © Marco Tonelli 2020 - Privacy Policy - Cookie Policy