La storia di un castello grande e grosso

Bello, grande e grosso. Il castello di Giscours è uno dei più grandi e imponenti del Médoc. Grande anche la proprietà che oggi conta 90 ettari, ma che addirittura nel XIX arrivava a quota 240 ha. Tanta terra, anche se non tutta per la vigna. Nel caso di Château Giscours si potrebbe parlare di azienda agricola visto che qui è nata una razza bovina, ottenuta incrociando un’animale tipico del bordolese con una mucca di razza olandese. In rapporto al vino Château Giscours è un 3 cru di Margaux  secondo la classificazione del 1855. Essendo una proprietà molto antica, alla guida di Château Giscours si sono succeduti numerosi proprietari.

Molta terra e molti proprietari

Prima i Saint-Simon che si danno, come dicono a Roma, in periodo di rivoluzione francese, poi una parentesi a stelle e strisce, poi un mercante, poi ancora un banchiere di Parigi con cognome italiano (Pescatore). Quest’ultimo ricostruisce il castello bruciato da un incendio, mentre monsieur Tari, già segretario generale dell’Union de Grands Cru di Bordeaux, ne ricostruisce il parco viti pericolosamente sceso, erano anni ’70, a soli 7 ha.  Dal ’95 ad oggi la proprietà è della famiglia Albada-Jelgersma, già proprietari di Château du Tertre.

Terreni e Varietà presso Château Giscours

Château Giscours oggi sui suoi 90 ettari ha di vigneto conta poco meno 50 parcelle, con netta prevalenza, oltre il 60%, di Cabernet Sauvignon. In passato quando il Merlot era di moda la forbice tra i due vitigni, a livello di presenza in vigneto, era meno ampia. I terreni sono in gran parte ghiaiosi, circa l’85%, il resto è composto nuovamente da ghiaia, ma anche argilla e sabbia.

Cantina Château Giscours

Le scelte di cantina hanno a che vedere con il carattere del luogo. Uno in grado di dar vita a vini potenti. La scelta di Château Giscours oggi è perciò quella di usare acciaio e cemento e di non estrarre troppo, evitando di determinare nel vino quei muscoli che se da un lato è il tratto distintivo dei vini di Château Giscours, per anni, come vedremo più avanti, è stato probabilmente anche un elemento eccessivamente caratterizzante. Meglio quindi una fibra tonica e definita piuttosto che oversize. Per ottenere questo risultato, come accade in palestra, bisogna fare operazioni mirate. Il Merlot viene perciò vinificato in riduzione con meno rimontaggi, e in affinamento la scelta è quella di non spingere troppo sul gas con l’utilizzo di botti nuove. La ricetta di Château Giscours, almeno per il primo vino, è solo la metà di legno nuovo, per un affinamento complessivo della durata di 15/18 mesi. Il secondo vino, chiamato Sirene de Giscours rimane invece un anno di legno, di cui solo un terzo, anche qualcosa di meno, nuovo.

Stile Château Giscours

Lo stile qui come detto lo dà il luogo. La scelta oggi del direttore tecnico troviamo, il nostrano Lorenzo Pasquini già a Château du Tertre, è di dare maggiore definizione al vino, lasciando che la potenza intatta, ma assicurandogli più futuro e più coerenza territoriale. Secondo la mia esperienza le annate pre 2000 di Château Giscours talvolta hanno manifestato un cambio repentino. Dopo 15/20 anni da vini a tutta forza passavano a sorsi sbiaditi. Si veniva a determinare una perdita quasi d’identità troppo evidente e frettolosa. Sembrava quasi che invecchiassero tutti d’un botto. Oggi? Tutta un’altra cosa. In gioventù i vini, il discorso vale per tutti e due,  sono molto Giscours, quindi ampi, potenti, d’impatto. Tuttavia dopo anni di bottiglia i vini diventano, passatemi il termine, più Margaux. Cosa intendo? Un vino maggiormente caratterizzato dal territorio, nel senso più ampio del termine, che esprime tanto profumo e un corpo ancora snello, tonico, senza mai arrivare ad essere scarno.

Château Giscours

Comune: Margaux

Secondo cru (second growth) secondo la classificazione del 1855

Manager: Alexander Van Beek

Consulente esterno: Eric Boissenot

Secondo vino: La Sirène de Giscours

Ettari vitati: 100

In vigna: 65% Cabernet Sauvignon, 30% Merlot, 3% Petit Verdot, 2% Cabernet Franc. Le piante più vecchie hanno in media 40 anni di età. L’età media non è elevatissima perché le piante sono state spesso ripiantate

Curiosità: la proprietà di Château Giscours possiede anche Château du Tertre, un’azienda nell’Haut-Médoc e un’azienda in Italia: Caiarossa.

 

In Italia i vini di Château Giscours sono distribuiti da: Vino & Design, Dick Ten Voorde che è titolare di Vino & Design è olandese come la famiglia che oggi possiede questo Château, Pellegrini Spa, Sarzi Amadè, Balan.

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