Storia e dimensioni appellazione Margaux
Con oltre 1500 ettari è la più grande appellazione comunale del Médoc
Quest’area, probabilmente, è stata la prima ad essere bonificata e poi coltivata dai romani
Con oltre 1500 ettari è la più grande appellazione comunale del Médoc
Quest’area, probabilmente, è stata la prima ad essere bonificata e poi coltivata dai romani
L’appellazione Margaux ha un territorio variegato idealmente divisibile in diverse terrazze. Riassumendo parecchio diciamo in due. Ci sono quelle vicine al fiume e quelle più nell’entroterra. Facendola semplice possiamo dire che le terrazze più vicine al fiume hanno ghiaia più grossa, con parti di limo e argilla. Nelle terrazze più interne invece abbiamo la maggiore altitudine, non un granché visto che arriviamo a poco più di 30 metri sul livello del mare (qui si trova il punto più alto del Médoc), ma suoli sono composti in prevalenza da ghiaia più fine. In generale nella parte interna abbiamo suoli più poveri. Nelle valli tra una terrazza e l’altra troviamo per lo più sabbia.
Più della metà dei vitigni di questa zona è dedicata al Cabernet Sauvignon, seguito da Merlot (circa 40%) Petit Verdot e Cabernet Franc. Ci sono anche tracce di Carmenère. Nonostante Margaux Aoc è un’appellazione da vini rossi, alcuni châteaux producono vini bianchi a base Sauvignon Blanc (es. Château Brane-Cantenac e Château du Tertre), anche se questi vini, dal punto di vista della denominazione, sono da considerare come Bordeaux generici.
L’Appellazione Margaux è stata creata a metà del secolo scorso
La Classificazione del 1855 stabilisce che a Margaux ‘abitano’:
Margaux è l’unica classificazione che ha château in tutte le ‘posizioni’ di questa che è la più famosa hit parade del vino.
Solitamente questi vini sono definiti come femminili. Sbagliato!! Lo dimostra ad esempio il fatto che Château Lascombes (2 cru) produce vini molto potenti. Sicuramente un po’ di morbidezza in più arriva dal fatto che a Margaux in generale i vini abbiamo una percentuale di Merlot più alta rispetto ad altri comuni del Médoc. Tuttavia le etichette che si producono in questa appellazione mostrano senza dubbio tra i ‘nasi’ più fragranti e intriganti di tutta la riva sinistra. A questo si affianca un sorso spesso elegante, che raramente esprime muscolo e alcol.
Dal 1980 ad oggi bisogna dire che il livello medio dei vini di Margaux, specie in rapporto alla tipicità di zona, si è molto alzato. In passato a dire il vino molti vigneti erano piantati in zone non proprio vocate, come direbbero quelli bravi. Lo dimostra il fatto che se assaggiate vini di diverse decadi, di millesimi assimilabili più ci si avvicina agli anni ’80 e più si vede una definizione dello gusto del luogo e dello stile dello château. Alcuni esempi? Château Palmer e Château Rauzan-Ségla potrebbero addirittura fare il salto di categoria –intendo all’interno della classificazione del 1855– se solo questa classificazione potesse essere cambiata. L’area di Margaux è anche, tra le zone della riva sinistra, la più attenta al biologico/biodinamico, come dimostrano Château Palmer, Château Dufort-Vivens (certificato biodinamico), Château Ferrière.
Add comment