Château Duhart Milon
Quinto cru a Pauillac con storia piuttosto recente e una caratteristica che lo accomuna a poche altre aziende del bordolese: non ha un vero e proprio château, ma solo una cantina.
Quinto cru a Pauillac con storia piuttosto recente e una caratteristica che lo accomuna a poche altre aziende del bordolese: non ha un vero e proprio château, ma solo una cantina.
Il nome Duhart deriva da sir Duhart. Sir per titolo, ma di fatto un pirata pagato dal Luigi XV, monsieur Duhart decide di ritirarsi in un paese portuale come Pauillac. Dopo anni in cui i vigneti e la cantina sono stati nelle disponibilità della famiglia Casteja, Duhart Milon viene acquistato, anni ’60, dalla famiglia Rothschild, ramo Lafite. In passato parte dei vigneti aziendali era dedicato al secondo vino di Château Lafite Rothschild. Con il tempo, un nuovo team e una nuova cantina, il grand vin di Château Duhart Milon non solo è migliorato parecchio, ma ha messo un luce una sua precisa identità.
76 ettari di vigneto, quasi il doppio, considerando anche altre specie arboree. La collocazione dei vigneti dello château è spesso confinante con quelli del famoso premier cru classé appartenente alla stessa proprietà. Il terroir tuttavia è per certi versi più freddo. Cosa significa? Ghiaia, argilla e sabbia rappresentano la composizione geologica, ma è l’esposizione delle piante a determinare una leggera lentezza della maturazione dei grappoli rispetto alle parcelle confinanti. In totale il vigneto di Château Duhart Milon ospita solo 2 varietà: Cabernet Sauvignon (67%) e Merlot (33%). Le piante hanno in media 30 anni, a loro volta divise, in base alle differenze di terroir, in 40 parcelle. Una parte di esse ha in comune i terreni con il plateau de Carruades, da cui Château Lafite-Rothschild ricava il suo secondo vino.
Acciaio e cemento. Nuovi i 40 serbatoi di inox che sono generalmente utilizzati per la vinificazione delle parcelle più piccole, mentre, di solito, quelle di dimensioni maggiori finiscono in cemento (in costruzione nel 2023). Temperatura di fermentazione bassa, solo qualche pigeage, specie nella parte iniziale per non irrobustire troppo la struttura del vino. Il taglio viene fatto prima dell’affinamento, fase che si prolunga fino a un massimo di 16 mesi, con impiego di barrique nuove al 50%.
Se ne può parlare in maniera compiuta dall’inizio degli anni 2000 o forse anche un po’ dopo. In precedenza i vigneti, le attrezzature, in una parola tutto lo château veniva utilizzato come depandance di Château Lafite-Rothschild. Avere una propria cantina e uno staff (in totale una quarantina di persone in pianta stabile) ha fatto sì che emergesse uno stile più preciso, ricco di bacche, specie rosse, erbe officinali, lavanda e tanto tabacco, soprattutto con diversi anni di bottiglia. Alcol sempre sotto controllo. Di sicuro uno château da acquistare, poi decidete voi se berlo subito o tenerlo per molti anni in bottiglia.
Annate migliori: 2005, 2009, 2010, 2015, 2016, 2018, 2019
Annate sottovalutate: 2003, 2014, 2021
Curiosità:
Comune: Pauillac
5 cru classificazione 1855
Proprietà: famiglia Rothschild
Secondo vino: Moulin de Duhart
Ettari vitati: 76 ha
In vigna: 67% Cabernet Sauvignon, 33% Merlot
Château Malescot Saint-Exupery in Italia è distribuito da: Balan, Divinport, Sarzi Amadé,
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