Storia

Siamo a Pauillac al confine con Saint-Éstephe. Per il resto cosa volete che vi dica, che Château Lafite-Rothschild (mi raccomando Lafite con una ‘t’ sola) è uno dei migliori château di Bordeaux? Scrivo di vino professionalmente da metà anni 2000. La visita a questo château emoziona sempre. La  storia Château Lafite-Rothschild. Sei intreccia con quella della famiglia Sègur, di cui in parte si può leggere qui. Qui il nome sul campanello non cambia fino alla fine del ‘700. Poi alternanza di proprietari fino all’arrivo del Baron James de Rothschild (il fratello guiderà Mouton). Da qui in avanti solo Rothschild. Il presente racconta di Saskia de Rothschild. Donna di grande dinamismo, che abbatte a suon di entusiasmo e sorrisi qualsiasi cliché legato ai produttori di Bordeaux. Per altro Saskia abita dentro lo château.

Château

 

Guardando la struttura si potrebbe rimanere delusi. Nulla di sfarzoso. Niente torri e castelli da favola come Palmer o Pichon Baron o Pichon Comtesse de Lalande. Neppure forme futuristiche tutte acciaio e vetro. Qui si va sul semplice, perché tutto è focalizzato sul vino.

Vigneto

 

 Qui 112 ettari in totale. Parlando di vigneto la particolarità è quella di avere tanta ghiaia, ideale per la qualità del Cabernet Sauvignon. La ghiaia in alcune porzioni di terreno si spinge fino a 10 metri in profondità. Il sottosuolo è invece composto da un mix di sabbia e calcare. In vigna ovviamente domina il Cabernet Sauvignon (occupa il 70% dei vigneti). La media delle piante di Château Lafite-Rothschild raggiunge quasi i 40 anni. La più antica parcella, chiamata la Graviere (le cui uve finiscono sempre nel primo vino) ha piante che risalgono addirittura alla fine dell’800.

Cantina

 

La cosa più strana che abbia visto, a partire dal ricevimento uve. Pensavo a un’astronave di tecnologia e invece mi trovo davanti a una tensiostruttura. La  cantina di vinificazione, molto pratica e zero wow, è ospitata in un ambiente quasi monacale, tra muri di pietra e serbatoi troncoconici. In fermentazione legno, soprattutto, ma anche acciaio. La ripartizione dei serbatoi non ha una logica parcellare, nel senso che chi prima arriva alloggia negli spazi liberi; considerate che le parcelle in totale sono 88. La vinificazione è davvero elementare:

 

  • 4 gradi di pressatura delle uve
  • La maggior parte del mosto è fermentato in serbatoi di legno, in molti casi utilizzati dagli anni ‘80
  • Fermentazione a temperature basse così da non disperdere gli aromi più delicati
  • Solo qualche travaso
  • Fermentazione Malolattica in acciaio
  • Nel 2010 sono stati costruiti serbatoi in cemento in particolar modo utilizzati per il Merlot

 

L’affinamento viene effettuato in prevalenza in una grande cantina disegnata da un architetto spagnolo: Ricardo Bofill. Una struttura di cemento costruita nel 1987, dotata di grande acustica. In alcune occasioni qui sono stati realizzati dei concerti.

Barriques

 

Una delle particolarità di Château Lafite-Rothschild è di avere un laboratorio interno, per gli anglofili cooperage, dove si producono ed eventualmente restaurano le barrique dello château. Questo permette di avere un controllo più accurato sui materiali utilizzati per l’affinamento, alla luce anche del fatto che qui Château Lafite-Rothschild sceglie una sua personale ‘tostatura’ del suo legno. La durata dell’affinamento? Massimo 20 mesi. Le barrique utilizzate sono sempre e solo nuove. Negli ultimi anni lo château ha scelto di aggiungere un 10/15% di botti di un fornitore differente, così da assicurarsi una sorta di complessità ulteriore. Le novità da Château Lafite-Rothschild sono costanti ma molto ma molto graduali.

Stile del vino

Parola d’ordine: bevibilità. Non facile visto che qui il primo vino ha la più alta percentuale di Cabernet, negli ultimi 20 anni mai sottol’80%. Un vitigno dal carattere così forte, specie in gioventù, si penserebbe esprima irruenza e mancanza di prontezza. Qui però il vino risulta sempre equilibrato, anche da giovanissimo, con alcol molto contenuto, specie se pensiamo che oggi in Borgogna e in Langa si va facile sopra i 14°. Quando invecchia il vino diviene, solitamente, sempre più Lafite-Rothschild e forse meno Pauillac, ma pazienza, ci accontentiamo. Il secondo vino dello château si chiama le Carruades de Lafite. È uno dei secondi vini più antichi del Médoc. In passato si chiamava Moulin de Carruades. Il nome si deve al plateau de Carruades, un’area in cui lo château comprò alcune parcelle a metà dell’800. Carruades de Lafite è un espressione dello stile dello château, ma con una quota maggiore di Merlot (le parcelle da cui derivano le uve sono più o meno sempre le stesse). Affinamento più breve e con un 80% di legno di cui il 10% nuovo.

 

Annate migliori

se è uno dei migliori vini al mondo in grandi annate non sbagli un colpo. Vi elenco perciò quelle che secondo me sono le annate migliori per lo château ma in vendemmie meno interessanti a livello generale.

 

’70: 1976 di solito non male, ma qui siamo ai livelli di altre annate della decade

’80: 1981, 1988 anche solo per il fatto di essere il vino del millesimo

’90: 1991, 1992, 1993, 1997

2000: non metto nulla perché praticamente non hanno sbagliato un’annata

Curiosità Château Lafite-Rothschild

 

  • come detto il primo vino dello château ha una delle percentuali di Cabernet Sauvignon più alte del Médoc. Cabernet Sauvignon addirittura al 100% nel 1961.
  • fino agli anni ’60 qui si produceva anche un vino bianco
  • le bottiglie nella cantina privata dello château si aggirano attorno alle 100000 unità. La più vecchia è della fine del ‘700
  • nel percorso dalla sala di vinificazione alla barricaia c’è una stanza dedicata a un grande cedro del libano che un tempo si trovava nel giardino dello château. È stato abbattuto da un fulmine ma la dimensione del diametro è davvero impressionante come si può vedere nella foto qui sotto
  • per combattere i falsi Château Lafite-Rothschild ha messo un codice identificativo sulle proprie bottiglie a partire dal 2012

 

Château Lafite-Rothschild Riassunto

 

Comune: Pauillac

Premier Cru Classé 1855

Direttore tecnico: Eric Kholer

Enologo interno: Christophe Congé

Consulente esterno: Eric Boissenot

Secondo vino: Carruades de Lafite

Ettari vitati: 112

In vigna: Cabernet Sauvignon (60%), Merlot (31%), Cabernet Franc (7%) e Petit Verdot (2%). Le piante hanno in media 40 anni di età.

 

 

In Italia i vini di Château Lafite Rothschild sono distribuiti da: Sarzi Amadé, Meregalli, Balan, Ghilardi Selezioni, Pellegrini, Cuzziol GrandiVini, Vino & Design

Categories: Bordeaux, Château, Pauillac

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