Chi è e cosa fa Crus et Domaines de France

Oggi vi parlo di un négociant. Su questa figura unica del mercato dei vini di Bordeaux ve ne ho già parlato qui. A Bordeaux di négociants ce ne sono tanti. Uno dei più importanti è Crus et Domaines de France. Quest’attività nasce, era il 1979, a seguito della creazione, merito della passione della famiglia Helfrich per il vino, di Grands Chais de France. Se châi significa cantina, il grands, ovvero il grande, per quest’azienda significa una superfice di 3000 ha in totale sparsi per la Francia, ma non solo. A Bordeaux Grands Chais de France possiede diversi châteaux (circa 30), più quest’attività di négoce.

Crus et Domaines de France Italia

Crus et Domaines de France è, attualmente, tra i primi cinque négociants di Bordeaux. In totale il business di Crus et Domaines de France vende vino in 173 paesi al mondo. Le aree numericamente più importanti, in particolare per la vendita dei Bordeaux ‘in anteprima’, sono la Cina e l’Europa. Parte, oggi ancora piuttosto piccola dal punto di vista quantitativo, è l’Italia, a cui Crus et Domaines de France, si è affacciata, di fatto, solo dal 2020. Vittorio Frescobaldi è l’Export Manager per diversi paesi (Danimarca, Spagna solo per citarne alcuni) tra cui il nostro.

Chi è Vittorio Frescobaldi

 

Vittorio è italiano, toscano, giovane, l’aggettivo gli varrà ancora per diversi lustri, preparato. Non ha esperienze precedenti nel vino, ad esclusione di uno stage cominciato a Bordeaux, proprio con il négociant per cui lavora. Nulla di strano perché la famiglia Helfrich, ancor’prima che un’azienda, è una famiglia. Allargata per giunta, visto che il ceo dell’azienda conosce molti dipendenti di nome. Quali sono i compiti di un export manager come Vittorio? Tanti, anche se rispetto ai vini di Bordeaux si occupa dell’anteprima e delle assegnazioni ai vari importatori e distributori che a loro volta distribuiscono i vini di Bordeaux a livello nazionale.

Due chiacchiere con Vittorio Frescobaldi

“Abbiamo un magazzino in cui dimorano 2400000 bottiglie, con oltre 60 annate differenti a disposizione. Al di là di questi numeri, come per altro ribadisce il carattere aziendale fortemente impostato sulle persone, il successo di Crus et Domaines de France si deve in particolare ad avere, come ci racconta Vittorio “collaboratori sul posto, che per altro parlino bene la lingua”. Moglie e buoi dei paesi tuoi quindi. L’attualità del detto trova conferma nel fatto che “in Italia tutti i vini di Bordeaux sono in crescita, specie quelli provenienti da comuni di Margaux, per la riva sinistra, e Saint-Émilion per quella destra”. La scelta di vendere ai distributori e non ai privati ha precise ragioni, in parte connaturate nella natura stessa di un négociant. Tornando ai detti si potrebbe dire a ciascuno il suo…..mestiere. La rete di distributori in Italia ha già un livello di conoscenza e di presenza sul mercato che il négociant non potrebbe avere. D’altro canto specie sui Bordeaux Crus et Domaines de France riesce ad avere, proprio in virtù delle proprie dimensioni e del proprio ‘peso’, assegnazioni più cospicue e un polso sulle anteprime davvero notevole.

Vittorio Frescobaldi e il futuro di Bordeaux

Partiamo dal presente, chiedendo a Vittorio un parere sull’annata 2020. “A fronte di un calo della produzione (gelo) che in alcuni casi è arrivato al 30%, ci sono stati aumenti contenuti in rapporto al prezzo dei vini”. Nei casi –rarissimi- in cui l’aumento è stato più elevato –le punte massime sono del 43%- va segnalato come l’anno precedente i prezzi erano rimasti fermi. Per quanto riguarda il futuro Vittorio Frescobaldi suggerisce che uno dei prossimi trend di Bordeaux potrebbe essere quello dei bianchi. “Aree che non sono storiche nella produzione dei vini bianchi si stanno aprendo a questa novità, per altro con risultati ottimi”. A prezzi contenuti verrebbe inoltre da aggiungere, pensando ai bianchi di Château Lagrange, Château Cantenac-Brown, Château Brane-Cantenac. Oltre a questo Vittorio Frescobaldi prosegue sottolineando come i produttori di Bordeaux sono sempre più inclini a dare un’interpretazione più moderna dei propri vini. “Bordeaux ha capito che c’è stata un’evoluzione del palato del cliente, quindi servono vini corposi non funzionano quindi servono vini in grado di esprimere maggiore immediatezza, senza far venir meno nei vini i classici aspetti bordolesi, legati soprattutto alla grande capacità d’invecchiamento”.

Cambierà il sistema di vendita dei vini di Bordeaux? Opinione di Vittorio Frescobaldi

 

Sui cambiamenti, alla luce del fatto che alcuni châteaux, specie i top, hanno deciso di non fare più anteprime, vendendo i propri vini solo quando lo ritengono opportuno, Vittorio dice che questo non metterà in pericolo il sistema di vendita in anteprima dei vini di Bordeaux. E per quanto riguarda le vendite in Italia? Nonostante Bordeaux sia la storia, pochi la conoscono. Per questo, come suggerisce Vittorio, “Bordeaux è una sicurezza sulla qualità. Bisogna essere curiosi nello scoprire cose nuove”. Senza per altro svenarsi mi verrebbe da aggiungere. Alla luce di questo ecco alcuni consigli di dell’export manager di Crus et Domaines de France: “Phelan Ségur a Saint-Éstephe è una sicurezza a meno di 50€. Buonissimo e costante Du Glana, con grande freschezza fruttata, tutto sui 25 euro. Infine Lamarque nell’Haut-Médoc, anche se qui c’è più struttura. Salendo di prezzo e qualità segnalo l’ascesa di Château Lagrange, la Gaffelliere e, a Pessac-Lèognan Château Pape Clement”.

Categories: Bordeaux, Persone

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